Dati: altezza iniziale h ; velocità aereo (che è la velocità iniziale, in direzione orizzontale, del corpo che cade) v0 ; altezza finale h1.
1. Si scompone il moto lungo la direzione verticale ed orizzontale. In direzione verticale, il corpo cade con accelerazione g , partendo dall’altezza h con velocità nulla. Il tempo t impiegato per arrivare all’altezza h1 (e cioè per compiere un percorso h – h1) si ha risolvendo l’equazione:
h – h1
= 1/2 gt2 e cioè
.
In direzione orizzontale la velocità è costante e quindi la distanza
percorsa in tale direzione è PQ = ![]()
2. La velocità
del corpo all’altezza h1
ha una componente verticale gt
e una orizzontale v0.
Il modulo della velocità è dunque
.
Dati: massa della sonda m; periodo di rivoluzione T
1. La forza d’attrazione gravitazionale è responsabile
dell’accelerazione centripeta della sonda in orbita circolare. Quindi
. Essendo v
=2πR/T, si
ha
. Attenzione alle unità di misura! Nella formula va inserito il valore di T in secondi (cioè il dato inore va moltiplicato per 3600)
ed il risultato che si ottiene è in metri.
2. Quando la sonda è in orbita la sua energia potenziale è –GMm/R e la sua energia cinetica è 1/2 mv2 =1/2 m(2πR/T)2. L’energia totale è negativa. Per far lasciare alla sonda il campo gravitazionale di Giove, si dovrà aggiungere energia cinetica tale da rendere positiva l’energia totale e quindi E = GMm/R – 1/2 m(2πR/T)2.
Dati: Correnti I1 e I2, distanza d
1. Il campo
generato in un punto P da un filo rettilineo percorso da una corrente I è pari a
, essendo R la distanza misurata lungo la perpendicolare di P
dal filo, ed è diretto perpendicolarmente
al piano identificato dal filo e dalla congiungente di P al filo. Il campo in A è la somma vettoriale dei
campi generati in A dai due fili.
Il primo genera in A (che si trova ad una distanza da entrambi i fili
pari a d sin30°=
d /2 ) un campo
ortogonalmente
al piano; il secondo un campo
ancora
ortogonale al piano, ma in direzione opposta. Il campo totale è quindi
.
2. Nel punto B la distanza dai due fili è d cos30°= d
√3 /2. I campi generati dai due
fili agiscono questa volta nella stessa direzione. Quindi
.
3. La direzione del
campo magnetico in A è perpendicolare al piano.
1. La
resistenza equivalente del circuito elettrico vista dal generatore è pari a 2R.
Ad essa va aggiunta la resistenza interna del generatore, per una resistenza
totale di 21/10 R. La corrente fornita dal generatore
e
,
2. Il ramo dove
si trovano i punti C e D è la serie di tre resistenze, il cui valore totale è
4R. Poiché tra C e D la resistenza è 2R, la differenza di potenziale tra C e
D sarà la metà di quella tra A e B
e cioè 10/21 e.
3. I due
condensatori sono posti in serie tra loro. La differenza di potenziale tra C e
D si ripartisce sui due condensatori proporzionatamente alle loro capacità.
Quindi ai capi di C1
.
4. P=eI
Dati: distanza tra le piastre del condensatore d.
1. All’interno
del condensatore piano c’è un campo elettrico uniforme, diretto
perpendicolarmente alle armature, il cui modulo vale E=∆V/d.
La forza elettrica è quindi
=q∆V/d.
2. Perché il
corpo sia in equilibrio, occorre che la componente lungo la guida della froza
peso bilanci esattamente la componente in tale direzione della forza elettrica,
Cioè:
mg
cos30°= (∆V/d) sin30° , da cui
.
3. Con il valore
iniziale di ∆V lungo tutto il binario la forza peso
bilancia esattamente la forza elettrostatica; ciò significa che per qualunque
spostamento lungo il binario il lavoro è nullo e che le varizioni di energia
potenziale elettrostatica sono esattamente compensate da variazioni uguali e
contrarie dell’energia potenziale gravitazionale. Variando il valore della
differenza di potenziale tra le armature, che diventa quindi 2∆V , ciò non è più vero; il valore dell’energia potenziale elettrostatica
nel punto a metà strada tra le due armature è ora q∆V, cioè è aumentato rispetto al caso
precedente di q∆V/2, mentre nel punto finale (contro
l’armatura carica negativa) rimane nullo. L’energia potenziale gravitazionale
ovviamente non cambia. Il corpo arriva quindi contro l’armatura carica negativa
con un’energia cinetica 1/2 mv2
= q∆V/2,.
Quindi
.